Lili Elbe

Gerda Wegener, Ritratto di Lili Elbe, 1922

Tobias Picker, Lili Elbe

Sankt Gallen, Theater, 23 ottobre 2023

(video streaming)

La prima opera per e su una persona transgender

Commissionata per la riapertura del rinnovato Teatro di San Gallo, Lili Elbe è la prima opera su una persona transgender del passato appositamente destinata per una persona transgender di oggi. Scritta dal compositore americano Tobias Picker su libretto di Aryeh Lev Stollman, si basa sulla vita della pittrice di paesaggi Lili Elbe (nata Einar Wegener, 1882-1931) che si sottopose al primo intervento chirurgico di assegnazione del genere (gender-affirming surgery). L’opera esplora le sfide nella vita e nel suo matrimonio con Gerda Gottlieb Wegener, anch’essa pittrice, in un periodo storico in cui l’esperienza transgender era un territorio completamente inesplorato. È basata su fonti storiche, tra cui gli scritti della stessa Lili Elbe, mentre il film The Danish Girl (2015), di analogo argomento, è basato sull’omonimo romanzo del 2000 di David Ebershoff. C’è anche il Lili Elbe Show, un balletto di Riva&Repele portato in scena al Cantiere d’Arte di Montepulciano nell’agosto 2021.

Atto I. Copenaghen, novembre 1925. In questo periodo Lili Elbe si presenta come uomo e vive sotto il nome di Einar Wegener. Lili è sposata con Gerda Wegener, entrambi lavorano come artisti. La coppia assiste a uno spettacolo teatrale che racconta una versione moderna della storia di Orfeo ed Euridice. La loro amica Anna Larsen Bjørner interpreta Orfeo. Il giorno dopo Anna dovrebbe fare da modella per Gerda, ma disdice all’ultimo minuto. Gerda chiede a Lili di sostituirla per poter finire il quadro in tempo. Indossando un vestito e imitando la posa di Anna, Lili si sente finalmente se stessa e chiede a Gerda di chiamarla Lili d’ora in poi. Qualche giorno dopo Lili si presenta per la prima volta come donna alla mostra d’arte di Gerda. Gerda e Anna lo considerano uno scherzo. Lili spiega a Gerda che d’ora in poi vuole vivere solo come Lili, un desiderio che sconvolge Gerda. Decidono di trasferirsi a Parigi. Lili spera di avere più libertà di vivere la sua vera identità e Gerda spera di avere più successo con la sua arte. Parigi, qualche settimana dopo. Hélène ed Eric Allatini, amici dei Wegener, fanno visita alla coppia nel loro nuovo appartamento a Parigi. Ammirano gli ultimi capi di Gerda per i quali Lili ha fatto da modella. Vogliono disperatamente incontrare la musa di Gerda. Contro le obiezioni di Gerda, Lili rivela di essere la donna dei dipinti. Dopo qualche esitazione, le Allatine sono entusiaste di incontrare Lili e vogliono presentarla alla società. Lili visita il ballo di una contessa danese e incontra il profumiere Claude LeJeune, che flirta con lei, mentre Gerda passa il tempo con il maggiore Fernando Porta. Dopo un appuntamento romantico con Claude, Lili deve tornare in fretta a casa per incontrare i fratelli in visita. Dagmar, la sorella di Lili, non può accettarla. Il fratello Marius vuole che Lili incontri il professor Warnekros, che pensa di poter aiutare Lili con un intervento chirurgico di affermazione del genere. Lili non può credere che questo sia vero e si pone un ultimatum. Se la speranza di un corpo in cui sia felice dovesse rivelarsi falsa, porrà fine alla sua vita entro un anno.
Atto II. Dresda-Copenaghen-Vejle-Parigi-Dresda, negli anni seguenti. Il professor Warnekro opera con successo Lili nella clinica femminile di Dresda. Questo permette a Lili di chiedere al re danese Christian X di riconoscere la sua identità e di annullare il matrimonio con Gerda, poiché in quel periodo non era consentito sposare due donne. Il re esaudisce entrambi i desideri. Insieme a Marius, Lili fa visita alla madre. La donna riconosce la figlia solo quando Dagmar le dice chi è Lili e non può accettarla. A Parigi, Gerda e Fernando Porta si sposano, ma Gerda si rammarica di non poter sposare di nuovo Lili. Claude e Lili si fidanzano, ma Lili vuole aspettare a sposarsi perché vorrebbe avere dei figli. Il professor Warnekros cerca di trovare una soluzione al desiderio di Lili di poter avere figli e pensa di tentare un trapianto di utero. Una giovane paziente della clinica viene scelta come donatrice. Lili sopravvive alla rischiosa operazione, ma è debole e stanca. Non ha paura della morte, perché morirebbe felicemente. In un mondo tra realtà e immaginazione, Lili e Gerda si incontrano un’ultima volta.

Tobias Picker (nato il 18 luglio 1954) è un compositore, pianista e direttore d’orchestra americano noto per le sue opere Emmeline (1996), Fantastic Mr. Fox (1998), Thérèse Raquin (2000), An American Tragedy (2006), Dolores Claiborne (2013) e Awakenings (2022). «La mia identità compositiva è il risultato della mia eredità ebraica tedesca», dice Picker, «La sua architettura basata sulla melodia affonda le radici nell’antica musica liturgica ebraica, passando per Arnold Schönberg, Erich Korngold, Kurt Weil, Aaron Copland e Leonard Bernstein. Sono nato ebreo, gay e con una difficile condizione neurologica, la sindrome di Tourette. Sono cresciuto negli Stati Uniti in un periodo in cui ognuna di queste cose mi faceva sentire molto solo. La mia empatia verso gli altri, come le persone con esperienza transgender, coloro che la società esclude o è riluttante a far entrare, è quindi del tutto logica». Picker afferma che «Ci sono molti parallelismi tra la storia di Lili Elbe e la mia».

Diversi stili musicali sono adattati in Lili Elbe: «Ho voluto collegarmi alla musica d’avanguardia del suo tempo. Per la scena di Orfeo ed Euridice mi sono ispirato a una composizione di Anton Webern del 1925 e all’uso dello Sprechstimme da parte di Schönberg. La musica del ballo dalla contessa danese è un’espansione di un fox trot che ho composto per Fantastic Mr. Fox venticinque anni fa. La scena del matrimonio si svolge nel leggendario caffè letterario parigino Les Deux Magots. Qui faccio riferimento al tono della musica da cabaret francese degli anni Venti […] dove le arie e le diverse scene sono collegate da un arioso. Ogni strumento dell’orchestra è un personaggio a sé stante e melodicamente intercambiabile con i personaggi in scena che formano un contrappunto continuo derivato dalle arie e dai leitmotiv che raccontano e commentano la storia. Amo i cantanti perché sono strumenti musicali vivi, che respirano, capaci di amare e perdere, di essere tristi ed estasiati, pieni di tutto ciò che la vita dà e toglie, differenza degli strumenti dell’orchestra, ma come noi, nascono, vivono e muoiono.

L’allestimento è curato da Krystian Lada che si occupa anche della semplice ma efficace scenografia, i fantasiosi costumi sono di Bente Rolandsdotter e Aleksandr Prowaliński gestisce le luci espressionistiche. Un ruolo centrale in questa prima mondiale l’hanno le coreografie di Frank Fannar Pedersen con la compagnia di danza di San Gallo.

La parte eponima è affidata a Lucia Lucas che ha anche svolto il ruolo di dramaturg per il compositore e il librettista. È entrata nella storia nel marzo 2018 quando è stato annunciato che sarebbe stata la prima interprete transgender a interpretare un ruolo principale in una produzione operistica americana, il Don Giovanni della Tulsa Opera, Oklahoma. Nella sua transizione da Lukas Huber a Lucia Lucas l’artista ha mantenuto la sua profonda voce baritonale qui messa in evidenza dalla vocalità scelta da Picker per il personaggio, con ampi salti di registro e discese nelle note gravi. Molto convincenti sono risultati gli altri interpreti, primo fra tutti la fedele moglie Gerda di Sylvia d’Eramo, 

Il team creativo di questa produzione comprende il direttore d’orchestra Modestas Pitrenas che con una smilza compagine orchestrale ha messo in evidenza le caratteristiche di una partitura che ha le qualità per essere riproposta anche in altri teatri. Nel frattempo se ne può vedere la registrazione su OperaVision.

   

Lili Elbe (Einar Wegener) e Gerda Wegener in una foto d’epoca