Denilson Almeida
tutte le foto © Graham Spicer
Rocchetta Tanaro, Tenuta dei Marchesi Incisa della Rocchetta, 15 luglio 2025
Stelle sotto le stelle
Metti una sera d’estate sotto le stelle nel Monferrato per un programma di danza di altissimo livello organizzato non da un ente pubblico, ma da un privato. Ebbene sì, è quanto succede tra le colline astigiane: nato da un gesto di solidarietà nel corso della pandemia di Covid del 2021 quando le Cantine dei Marchesi Incisa lanciarono il progetto “A Bottle for the Arts” in collaborazione con la principale istituzione di danza del Regno Unito, il “Rocchetta Grand Jeté”, grazie all’impegno della padrona di casa Francesca Massone Incisa, è arrivato quest’anno alla sua seconda edizione.
Charlotte Tonkinson e Aiden O’Brien
Sul palco allestito nel cortile ottocentesco delle cantine si sono esibiti i danzatori del teatro che recentemente ha cambiato nome e da “Royal Opera House” è diventato “Royal Ballet and Opera”, una chiara indicazione dell’importanza della danza nella programmazione del glorioso Covent Garden londinese. Caso unico tra i teatri d’opera più importanti al mondo quello di scalzare al secondo posto nel nome il genere lirico!
Ha introdotto le due parti dello spettacolo il violino di Sergey Levitin, concert master dell’orchestra del teatro, che si è esibito in due numeri di grande difficoltà tecnica: la Paganiniana di Nathan Milstein, tributo del violinista russo naturalizzato statunitense al genio di Paganini, e poi un Allegro dalle Sonate di Johann Sebastian Bach. Ancora su un tema di Paganini è la musica di Sergej Rachmaninov della coreografia di Frederick Aston Rhapsody, balletto del 1980 dedicato agli ottant’anni della Regina Madre d’Inghilterra, un pezzo romantico che dà la possibilità ai due danzatori Daichi Ikaraschi e Sae Maeda di sfoggiare la loro eccelsa tecnica in passi di danza iperclassica.
Caspar Lench
Il programma ha alternato momenti di scuola tradizionale ad altri di danza contemporanea, come il secondo pezzo, Infra, una coreografia di Wayne McGregor del 2008 su musica di Max Richter (piano, elettronica e quintetto d’archi) ispirata a The Waste Land di T.S.Eliot. Un pas de deux drammatico in cui si evidenziano le qualità espressive di Charlotte Tonkinson e Martin Diaz. Sul Requiem di Fauré Kenneth MacMillan ha ideato un momento affidato all’assolo di Meaghan Grace Hinkis mentre un altro pas de deux tra i più popolari è quello tratto da La bella addormentata di Marius Petipa sulla sempre trascinante musica di Čajkovskij danzata con grande tecnica ed eleganza dai giovani Julia Roscoe e Aiden O’Brien. Tutt’altra atmosfera per Takademe di Robert Battle sul pattern ritmico di Sheila Chandra con i movimenti secchi e precisi di Caspar Lench. Conclude la prima parte della serata il pas de deux dal Grand Pas Classique su musica di Auber coreografato da Victor Gsovsky nel 1949, una sfida tecnica felicemente superata qui dalla coppia di danzatori Martin Diaz e Olivia Findlay.
Julia Roscoe e Aiden O’Brien
Altro grande momento classico è quello de Le corsaire di Petipa su musiche di Adam in cui dimostrano la loro esuberante vitalità e sfida alle leggi della gravità Meaghan Grace Hinkis e Denilson Almeida. Christopher Wheeldon è invece l’autore del pezzo seguente, Within the Golden Hour su musica di Antonio Vivaldi arrangiata da Ezio Bosso, balletto creato nel 2008 per il San Francisco Ballet e qui interpretato da Charlotte Tonkinson e Aiden O’Brien. Un tono ironico e gioioso è quello che ritroviamo in Elite Syncopations: Calliope Rag, The Alaskan Rag creato da Kenneth MacMillan nel 1974 su musiche di Scott Joplin, pezzo che dà la possibilità ai tre danzatori Olivia Findlay, Julia Roscoe e Caspar Lench nei loro coloratissimi costumi di esprimere un irresistibile lato umoristico molto apprezzato dal pubblico.

Olivia Findlay e Caspar Lench
In una serata antologica come questa non poteva mancare Coppelia di Delibes nella coreografia originale di Arthur Saint Lèon del 1870, un bel contrasto stilistico gestito qui con impeccabile aplomb da Daichi Ikaraschi e Sae Maeda. Ancora un brusco cambiamento di atmosfera per Czardas, l’ultimo pezzo in programma, l’entusiasmante assolo di Steven McRae su musiche di Vittorio Monti con la magnetica presenza del suo autore e principal dancer. Un assolo di tip-tap che anche nel 2023 aveva fatto scalpore.
Nell’elenco dei danzatori manca il nome previsto di Giacomo Rovero, il piacentino solista del Royal Ballet, che per un infortunio non ha potuto danzare e allora si è assunto il compito di direttore artistico e ha seguito dalla platea la performance dei colleghi molto applaudita da un pubblico entusiasta.
Steven McRae
⸪




