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Mattias Anderson, Vi som fick leva om våra liv
Venezia, Arsenale – Teatro alle Tese, 21 giugno 2023
Il gioco dei se
Per i pochi che non hanno famigliarità con la lingua svedese la traduzione del titolo suona come Noi che abbiamo vissuto la nostra vita due volte. Si tratta infatti di una teatrale Sliding Doors, il film di Peter Howitt: lo spettacolo nasce sulle risposte a un questionario in cui dei sociologi chiedevano agli svedesi come avrebbero vissuto una seconda vita, se ne avessero avuto la possibilità.
Nato come attore, poi drammaturgo e direttore del Backa Teater di Göteborg, oggi Mattias Anderson è direttore artistico del Dramaten di Stoccolma, la più importante istituzione teatrale dalla cui scuola sono usciti attori del calibro di Greta Garbo, Ingrid Bergman, Max von Sydow, Bibi Andersson… Nel suo docudrama «la fusione delle risposte dà vita a una performance polifonica, visiva e coreografica insieme, che rivela il potere utopico del teatro: quando le costruzioni sociali e le circostanze esterne mutano, nessuna identità, nessun ruolo nella vita è predestinato o fissato per sempre».
Non c’è palcoscenico: il pubblico è diviso in due di fronte a un quadrato di tela bianca con un ponte in mezzo e uno schermo per la traduzione simultanea. Lo spettacolo inizia in maniera dimessa: degli attori con abiti di tutti i giorni rispondono alla domanda con reticenza, schernendosi. Poi il gioco acquista intensità e vediamo rivivere sotto i nostri occhi molti drammi. La chiave dell’ironia però è sempre presente: lo spettacolo è ovviamente in lingua svedese, e tutti gli attori sono svedesi, ma a un certo punto come testimonianza “sale sul palco” una signora paraplegica: «Ciao, sono Anna» e racconta come il suo sogno sarebbe stato di danzare e invece è su una sedia a rotelle. «Ma ora sono alla Biennale!» e inizia uno struggente balletto con uno degli attori.
Molti sono i momenti di profonda commozione e lieto sorriso dello spettacolo con cui prosegue fino al 1° luglio la rassegna “Emerald” curata da Ricci/Forte.
⸪
