S 62° 58′, O 60° 39′


Franck Chartier, S 62° 58′, O 60° 39′

Compagnia Peeping Tom

Moncalieri, Teatro Fonderie Limone, 24 ottobre 2023

Sei personaggi alla ricerca di sé stessi

Se nel loro ultimo spettacolo presentato a TorinoDanza due anni fa l’acqua era protagonista nell’ultimo episodio di Triptych, ora siamo in balia dei ghiacci, come indica chiaramente il titolo, coordinate geografiche di Deception Island, un frammento della penisola antartica che si protende a nord verso la Terra del Fuoco.

Una barca è incagliata nel ghiaccio. Inutilmente viene inviata una richiesta di soccorso via radio. Gli unici rumori sono il ticchettio della radio, i tentativi di riavviare il motore, il vento che infuria. Sulla barca scossa dagli elementi gli occupanti si agitano in un balletto scomposto. Poi il silenzio: la radio tace, il motore non vuole saperne di partire e prende il sopravvento la parola, ma non tanto le battute previste dal copione, quanto i commenti rivolti al regista dagli attori, il backstage si confonde con la finzione, la scena si trasforma in una sala prove, la quarta parete viene sistematicamente e ripetutamente sfondata. Gli attori non fingono più i propri sentimenti, li espongono in tutta la loro crudele sincerità, la struttura narrativa si intreccia tra mondo reale e fantastico, i confini tra biografico e immaginario, tra esperienze personali e finzione si confondono.

La spietata riflessione su quello che intendiamo creare sul palcoscenico del teatro di oggi si avvale di una scenografia ultra-realistica curata fin nei minimi dettagli e di una recitazione intensa di performer che entrano ed escono con abilità acrobatica dal loro ruolo di attori. Nel paesaggio sonoro a un certo punto entrano anche le musiche del Trovatore quando uno dei personaggi diventa con ironia una moderna Azucena. Fuori campo la voce di Franck Chartier chiede il massimo ai suoi attori che vogliono disperatamente sopravvivere come personaggi ma soprattutto come esseri umani. La sua è una richiesta sadica che gli attori non possono più accettare, e questo rifiuto perentorio porta a una discussione dei limiti e delle esigenze dell’arte.

Uno spettacolo impossibile da classificare questo della compagnia belga Peeping Tom ora in prima nazionale a TorinoDanza. È uno spettacolo di parola, specialmente nella seconda parte quando uno dei personaggi si mette a nudo, letteralmente, nel lungo monologo finale e ci presenta i suoi problemi esistenziali di attore in crisi. La sua personalità si scinde in due, come il Gollum de Il signore degli anelli, in un dialogo tra sé stesso e la bestia che nasconde dentro. Per chi ha dato tutto al palcoscenico per così tanti anni invecchiare non è facile, è la confessione del personaggio Romeu, l’attore Romeu Runa, che provoca poi il pubblico scendendo così com’è in platea.

Alla fine della performance resta un certo spaesamento negli spettatori davanti a questo atto di autocompiacimento e autocelebrazione degli attori. Sicuramente si è trattato di una coinvolgente analisi esistenziale che induce il pubblico a una riflessione a più livelli, ma la chiave di decifrazione dello spettacolo resta il nome dell’isola del naufragio, Deception. Inganno, delusione, falsità, mistificazione. È la rappresentazione teatrale in sé a essere messa in discussione e la sua spettacolarizzazione.

Si replica questa sera e poi ci si sposta a Reggio Emilia mentre a gennaio lo spettacolo sarà a Roma al Teatro Argentina.