Francis Colman

Arianna in Creta

foto © Birgit Gufler

Georg Friedrich Händel, Arianna in Creta

Innsbruck, Haus der Musik, 19 agosto 2024

★★★★☆

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Teseo non perde il filo

Dopo il fallimento per debiti della Royal Academy of Music, la vita teatrale londinese era in fermento con la nascita della compagnia rivale di Händel, la Opera of the Nobility, che nel 1733 debuttava con l’Arianna in Nasso di Nicola Porpora, il Senesino e Farinelli gli interpreti principali. Chissà se Händel aveva scelto l’argomento della sua opera come sfida diretta al lavoro della nuova compagnia o sia arrivato al soggetto indipendentemente dal Porpora.

Il cast della prima dell’Arianna in Creta il 26 gennaio 1734 comprendeva il gotha lirico dell’epoca: il soprano Anna Maria Strada (Arianna), forse la cantante preferita da Händel; il contralto castrato Giovanni Carestini (Teseo), detto il Cusanino; il contralto Maria Caterina Negri (Carilda), specializzata in ruoli maschili en travesti; il soprano castrato Carlo Scalzi (Alceste), paragonato da Metastasio al Farinelli; il soprano Margherita Durastanti (Tauride) prima donna nei maggiori teatri; il basso Gustavus Waltz (Minos), come Händel tedesco naturalizzato inglese; il tenore John Beard (Sonno), creatore di molti personaggi delle opere e degli oratorii del Sassone. Questo dimostra l’importanza che aveva per il suo autore questa Arianna, opera seria in tre atti, adattamento di Francis Colman della Arianna e Teseo di Pietro Pariati, un testo precedentemente intonato oltre che dal Porpora (1727) da Leonardo Leo (1729). Arianna è la 32esima opera di Händel, segue Orlando e precede Ariodante. L’opera ottenne un buon successo con sedici rappresentazioni e venne ripresa nella successiva stagione al Covent Garden.

Antefatto. Il re Minosse di Creta aveva combattuto una guerra con il re Egeo di Atene, che aveva ucciso il piccolo figlioletto di Minosse e rapito la sua bambina che era stata allevata da un alleato del re di Atene, Archeo di Tebe, nella convinzione che fosse suo figlia. Atene fu obbligata a pagare un terribile tributo a Creta come accordo per porre fine alla guerra: una volta ogni sette anni sette giovani ateniesi e sette fanciulle ateniesi dovevano essere inviati a Creta per essere divorati dal Minotauro, un mostro mezzo uomo e mezzo toro che si celava in un labirinto da cui la fuga era praticamente impossibile. Il sacrificio umano degli Ateniesi poteva essere terminato solo da un eroe che uccidesse il Minotauro e sconfiggesse Tauride, un invincibile guerriero di Creta. L’eroe ateniese Teseo decise di farlo e porre fine alla sofferenza dei suoi popoli e anche per unirsi con Arianna, che amava e che Minosse aveva chiesto come ostaggio per garantire che i giovani ateniesi fossero inviati per il sacrificio.
Atto I. Gli Ateniesi si imbarcano a Creta, con accanto una tavoletta di pietra recante inscritti su di essa i termini del tributo dovuto. Il Re Minosse accetta la richiesta di Teseo che Arianna sia liberata. Tra le fanciulle ateniesi inviate per essere sacrificate c’è Carilda, la cui bellezza viene notata dal campione di creta Tauride che di colpo si innamora di lei. Carilda però è segretamente innamorata di Teseo e non è interessata né a Tauride né al giovane ateniese Alceste, anch’egli innamorato di Carilda. Teseo dice alla sua amata Arianna che egli è determinato a uccidere il Minotauro, cosicché lei ha paura per la sua sicurezza e dice anche ad Alceste che vuole salvare Carilda da una morte crudele e che lui è il più adatto a farlo. Nel tempio di Giove Re Minosse ordina ad Alceste di estrarre il nome della prima vittima da un’urna. Alceste è disperato quando vede che il nome tratto dall’urna è quello della sua amata Carilda. Teseo si offre di andare nel labirinto per incontrare il Minotauro al suo posto e Minosse accetta, ma questo rende gelosa Arianna, credendo che Teseo lo faccia per amore di Carilda.
Atto II. In un bosco, Teseo medita se debba continuare con il suo piano per cercare di uccidere il Minotauro, o astenersi per riguardo alla sua amata Arianna. Si addormenta e ha una visione del suo destino come liberatore del suo popolo dalla crudele sofferenza. Quando si sveglia è determinato a uccidere il mostro. Alceste, come Arianna, è preoccupato del fatto che Teseo agisca per amore di Carilda, ma Teseo gli assicura che lui non potrà mai amare nessun’altra che Arianna e rivela ad Alceste che Arianna è in realtà la figlia del re Minosse, ma che né lei né il re sanno di questo fatto. Arianna ascolta una conversazione tra Minosse e il campione di Creta Tauride: per avere successo Teseo dovrà tagliare la gola del Minotauro, trovare la via d’uscita del labirinto, usando una palla di corda per segnare la strada, e sottomettere Tauride a dispetto della sua magica cintura che gli dà una forza sovrumana. Anche se è ancora turbata dal pensiero che Teseo stia tentando questo per salvare Carilda che egli ama, Arianna passa queste informazioni a Teseo. Ulteriori incomprensioni rafforzano Arianna nella convinzione che Teseo è innamorato di Carilda, e lei lo accusa di infedeltà. All’ingresso del labirinto, Carilda sta per essere fatta scendere per essere divorata dal Minotauro, quando appare Tauride e la prega di fuggire con lui. Lei rifiuta. Appare anche Alceste, uccide le due guardie e porta via Carilda. Minosse è furioso perché lei è sfuggita e accusa Teseo per questo. e ordina ad Arianna di prendere il posto di Carilda come primo sacrificio al mostro. Arianna si lamenta per il suo cattivo destino.
Atto III. Teseo scende nel labirinto, segnando la strada con un gomitolo di spago e uccide il Minotauro tagliandogli la gola. Salva Arianna e le giura di amarla. Fuori dal palazzo Teseo e Tauride si incontrano in singolar tenzone. La prima azione di Teseo è quella di strappare a Tauride la cintura magica dalla cintola, dopo di che Teseo lo sconfigge facilmente. Il re Minosse annuncia che Teseo ha soddisfatto le condizioni per porre fine al tributo dovuto dagli ateniesi. Teseo chiede il permesso di sposare Arianna e Minosse accetta, a condizione che il padre della giovane dia il suo consenso. Allora Teseo rivela che Minosse stesso è il padre di Arianna, dopo di che Minosse con grande felicità concede alla coppia la sua benedizione. Arianna e Teseo celebrano con gioia il loro amore. All’interno del palazzo un doppio fidanzamento è stato annunciato: l’eroe Teseo sposerà la sua Arianna e Alceste ora è stato accettato da Carilda. Tutti celebrano la svolta fortunata di eventi.

Eseguita nella raccolta sala Kammerspiele della Haus der Musik di Innsbruck, l’Arianna in Creta di Händel perde i connotati mitici della celebre vicenda per acquistare valori più intimi, da Kammerspiel, appunto. Se sullo sfondo c’è il fatto del terribile tributo delle fanciulle date in pasto al mostro Minotauro chiuso nel suo Labirinto, sono le vicende amorose di due coppie, come spesso avviene nell’opera settecentesca, a dominare la scena: quelle di Teseo innamorato di Arianna  e quelle di Alceste e Carilda, la quale inizialmente è tutt’altro che ben disposta verso gli affetti del greco in quanto gli preferisce Teseo. Le diverse storie amorose intrecciate alla vicenda del mostro sono lo spunto per numeri musicali diversissimi e di grande bellezza (1) che l’istinto teatrale di Händel trasforma in una partitura di grande impatto messa in evidenza nei suoi tesori musicali dalla concertazione di Angelo Michele Errico, anche al clavicembalo. La sua è una lettura fluida ed efficace nella scelta dei tempi. La smilza compagine della Barockorchester:Jung – 11 archi, clavicembalo, tiorba, due oboi, fagotto e due corni – risponde con entusiasmo, grande precisione, intonazione ineccepibile dei fiati, cosa non scontata negli strumenti storicamente informati, colori smaglianti ed espressivi interventi solistici, come il violoncello obbligato nell’aria di Alceste «Son qual stanco pellegrino». Errico aveva accompagnato le esibizioni dei partecipanti del concorso Cesti e ora si ritrova a dirigerne i vincitori in questa impegnativa prova che, diciamolo subito, è superata a pieni voti. La qualità dei concorrenti al concorso è sempre elevatissima ed è spesso difficile scegliere i vincitori che si rivelano così la crème de la crème, un’eccellenza nell’eccellenza come è per la voce della protagonista, il soprano Neima Fischer, perfettamente a suo agio nelle agilità richieste dalla parte con luminose incursioni nel registro acuto e sovracuto e variamente espressiva nel tono un po’ lamentoso del personaggio che soffre della sindrome dell’abbandono e solo alla fine si convince dei sentimenti dell’eroe – anche se poi, come sappiamo, sarà dallo stesso piantata in asso… 

Come s’è detto, per la parte di Teseo Händel aveva a disposizione un favoloso artista, il castrato Giovanni Carestini, per il quale scrive pagine di grande impegno che il giovane controtenore Andrea Gavagnin rende con facilità, eleganza e musicalità: le sue sei arie solistiche sono un concentrato di agilità e colorature perfettamente funzionali alla definizione del personaggio, eroico e glorioso. Se non fosse per una carriera già affermata, si potrebbe dire che a star is born, una stella di grande presenza scenica e prestigiosa vocalità che aggiunge il Gavagnin al glorioso manipolo di controtenori italiani, ormai folto e di eccezionale qualità. I soli duetti presenti nell’opera sono affidati alle voci di Teseo e Arianna e in questi numeri si ammirano le diverse personalità dei due giovani cantanti. Anche lei finalista al concorso Cesti dell’anno passato, il mezzosoprano Ester Ferraro veste la parte più commovente della vicenda, quella di Carilda, che la cantante, uscita dal conservatorio di Perugia e scelta da Sebastian Schwarz e Fabio Luisi per l’Accademia del Belcanto Rodoflo Celletti, delinea con grande sensibilità, impeccabile fraseggio e un timbro caldo e armonicamente sontuoso. Una parte limitata ma importante è quella di Tauride, affidata al contralto Mathilde Ortscheidt, intensa nell’espressione e stilisticamente impeccabile. Del soprano Josipa Bilić si ammira la tecnica più che il timbro e la dizione mentre il baritono Giacomo Nanni, che prende su di sé i personaggi di Minos e del Sonno in una delle pagine magiche dell’opera, dimostra la sicura presenza vocale dell’unica voce grave.

La parte visiva dello spettacolo è gestita dal regista Stephen Taylor con sobrietà e intelligenza: l’ambientazione scelta è quella di una prigione in uno stato totalitario del secolo scorso connotato dagli appropriati costumi di Nathalie Prats. La semplice scenografia di Christian Pinaud, che cura anche il gioco luci, delinea un ambiente chiuso le cui pareti in parte ruotano e si possono trasformare nel labiritnto dove avviene il confronto di Teseo col Minotauro, qui un ruolo muto. La regia di Taylor si concentra giustamente sui personaggi esaltandone la psicologia, ma non rinuncia a un momento ironico quando fa vestire Teseo con il traje de luz di un torero dopo l’uccisione della bestia. È il tocco finale che allenta la tensione con il coro che canta «Bella sorge la speranza |  lusinghiera al nostro seno».

Se il Cesare in Egitto di Giacomelli non aveva rivelato un tesoro nascosto, questa Arianna in Creta dimostra una volta di più la genialità teatrale del Caro Sassone. Gli applausi del pubblico sono calorosamente e indistintamente distribuiti tra tutti gli artefici di uno  spettacolo che meriterebbe di essere ripreso.

(1) Struttura dell’opera:
Ouverture. Menuetto.
Atto I
Sinfonia
1. Mirami, altero in volto (Tauride)
2. Dille, che nel mio seno (Carilda)
3. Deh! Lascia un tal desio (Arianna) 
4. Nel pugnar col mostro infido (Teseo)
5. Tal’or d’oscuro velo (Alceste)
6. Quel cor ch’adora vago sembiante (Carilda)
7. Sdegnata sei con me (Teseo)
8. Sdegno, amore (Arianna)
Balli.Gavotta
Atto II
9. So che non è più mio (Arianna)
10. Qual leon che fere irato (Teseo)
11. Narrargli allor saprai (Carilda)
12. Al fine amore m’irriti un core (Teseo)
13. Che se fiera poi mi nieghi (Tauride)
14. Son qual stanco pellegrino (Alceste)
15. Se ti condanno (Minos)
16. Bell’idol amato (duetto Arianna e Teseo)
17. Se nel bosco resta solo (Arianna)
Atto III
Sinfonia
18. Un tenero pensiero (Carilda)
19. Par che voglia il ciel sereno (Alceste)
20. Recitativo e aria Ove son? Quale orrore? – Qui ti sfido, o mostro infame (Teseo)
21. Turbato il mar si vede (Arianna)
22. In mar tempestoso (Tauride)
23. Mira ad esso questo seno (duetto Arianna e Teseo)
24. Bella sorge la speranza (Teseo e coro)