Hänsel und Gretel

 

Engelbert Humperdinck, Hänsel und Gretel

Strasburgo, Opéra, 30 dicembre 2020

★★★☆☆

(video streaming)

Hocuspocus, un incubo horror per gli adulti di oggi

Era stata diretta la prima volta il 23 dicembre del 1893 da Richard Strauss. Da allora Hänsel und Gretel è considerata l’opera natalizia per eccellenza, quella a cui portare i bambini durante le feste. Per lo meno questo succede al di là delle Alpi, come fa l’Opéra du Rhin che l’aveva programmata nei teatri di Strasburgo, Mulhouse e Colmar, appuntamenti al momento annullati a causa della pandemia. Una rappresentazione è però registrata e messa a disposizione in streaming.

Durante l’ouverture due ragazzini di oggi – zainetti, sneakers, tracolla rainbow – camminano nelle strade della città alsaziana verso il teatro, entrano e prendono posto in un salone. Forse fanno parte del coro. In scena la miseria prevista dal libretto è rappresentata in termini crudi e attuali: una decrepita roulotte in quella che sembra una discarica addossata a un alto muro di cemento in rovina. È una miseria non romanticizzata quella messa in scena da Pierre-Emmanuel Rousseau. I personaggi potrebbero essere dei profughi o dei rifugiati, il muro di cemento e le luci farebbero pensare a una frontiera, una terra di nessuno per i più miserabili. Un bidone della spazzatura in cui rovistare è il bosco.

Il tono realistico cede a un momento surreale con l’apparizione del Sandmännchen vestito da clown su un cigno da giostra di luna park. Il lungo interludio del sonno è un momento coreografico piuttosto brutto e un’attrazione da luna park, The Witch Palace, è la casa della strega, una vamp bionda in lamé e parrucca, ma con paurosi segni di malattia sulla pelle, che si trasforma in un essere sempre più mostruoso e disumano.

La Strega en travesti è una parte molto ambita dai tenori che si divertono a giocare col grottesco, qui arrivando all’horror splatter, ma senza trascurare la qualità vocale: Spencer Lang rimarrà nella mente quanto il Frank-N-Furter di Tim Curry del Rocky Horror Picture Show. Ben caratterizzati sono anche i genitori, abbrutiti da miseria e alcol, ed efficaci, stavolta anche vocalmente, i due bambini a cui sono prestati i bei timbri differenziati di Anaïk Morel (Hänsel) ed Elisabeth Boudreault (Gretel). Invisibili, les Petits Chanteurs de Strasbourg diventano co-protagonisti nella penultima scena quando tutti i bambini vengono salvati dall’incantesimo della strega. L’incontro dei genitori coi figli sembra spiegare la loro brutta avventura come un sogno, ma dubitiamo che la realtà non sarà migliore, questo Pierre-Emmanuel Rousseau non lo dice. Di certo non convince in questo contesto l’inno che conclude l’opera «Wenn die Not aufs Höchste steigt, | Gott der Herr die Hand uns reicht!» (Sì, quando la tua pena ti affligge, Dio padre risponde alle tue invocazioni): il regista aveva fatto di tutto per eliminare l’elemento soprannaturale nella sua messa in scena di cui ha curato anche le scene e i costumi.

Marko Letonja alla guida dell’Orchestre Philharmonique de Strasbourg non appesantisce la lettura di una partitura che si volge spesso a Wagner, di cui evoca i temi musicali, e riesce a mantenere la leggerezza e la brillantezza di questo lavoro.