Stagione Sinfonica RAI

foto © PiùLuce/OSN Rai

Leonard Bernstein, West Side Story. Symphonic Dances

Nino Rota, La strada. Suite per orchestra

John Williams, Star Wars Suite

John Axelrod direttore

Torino, Auditorium RAI Arturo Toscanini, 15 giugno 2022

L’eterno fascino della musica per film

Se è certo che i maggiori musicisti italiani dell’Ottocento hanno scritto per il teatro d’opera, per il Novecento si può dire che siano quelli che l’hanno fatto per il cinema i più originali e popolari: Nino Rota (1911-1979), Ennio Morricone (1928-2020), Nicola Piovani (nato nel 1946).

Di Rota l’anno scorso John Axelrod aveva proposto i ballabili de Il gattopardo di Visconti, ora il direttore americano ritorna per il secondo appuntamento del ciclo “Il ballo all’Opera e al Cinema” dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, questa volta dedicato al cinema, con le musiche de La strada di Fellini, il film che nel 1954 aveva imposto il regista romagnolo all’attenzione internazionale. Fu una pellicola molto discussa a quei tempi perché gli italiani non avevano amato rispecchiarsi in quel polveroso e sgangherato carrozzone di guitti itineranti che il film aveva messo pietosamente in luce. Le musiche erano state però uno degli elementi per cui il film aveva fatto breccia, se non nelle coscienze, nei cuori degli spettatori: il tema struggente di Gelsomina, suonato dal violino del sempre eccellente Alessandro Milani e poi ripreso nel finale dalla tromba solista di Marco Braito, si confronta col tema di Zampanò dal Sacre stravinskiano e intonato con brutalità da ottoni e percussioni. La dimensione sinfonica delle musiche, che verrà ulteriormente ampliata per il balletto per Carla Fracci dieci anni dopo, qui mette in evidenza la straordinaria originalità del compositore e Nino Rota diventerà il musicista di riferimento per molti dei film di Fellini e dei maggiori registi italiani.

Nella prima parte del concerto, John Axelrod ha riproposto la suite di musiche da West Side Story di Leonard Bernstein, un lavoro di frequente ascolto nelle sale da concerto perché permette di mettere in evidenza le qualità timbriche di una grande orchestra. Il maestro texano ha sollecitato al massimo la partecipazione e lo slancio ritmico degli strumentisti che hanno risposto con una resa sfolgorante di queste pagine che all’impressionante volume sonoro del tutti alternano momenti più lirici affidati ai singoli strumenti, come la viola e il violoncello per la sognante Somewhere.

Gran finale con le musiche di Guerre Stellari in cui l’autore John Williams dimostra la sua grande maestria compositiva, qui in una delle saghe più amate dal pubblico: a furor di popolo alla trilogia originale (episodi IV-VI, 1977-83) si è aggiunta quella del prequel (I-III, 1999-2005) e del sequel (VII-IX, 2015-1019) ai quali Williams ha apposto il suo inconfondibile marchio. Ma non c’è quasi smash hit di hollywood che non porti la sua firma: Williams ha affiancato registi come Hitchcock, Spielberg, Lucas, Donner e a novant’anni suonati sta lavorando alle partiture del quinto Indiana Jones e della miniserie Obi-Wan Kenobi, ennesima reincarnazione della saga di Guerre Stellari. Alle prime note della “Marcia Imperiale” c’è mancato poco che il pubblico non saltasse in piedi urlando, contagiato dall’entusiasmo di Axelrod che è poi apparso con il casco di Darth Vader e ha diretto l’orchestra con una spada laser…

Grande gioia vedere finalmente l’Auditorium Toscanini gremito fino alla galleria in una serata che prevedeva in città altri due appuntamenti sold out: Cesare Cremonini allo Stadio Olimpico e Milton Nascimento alle OGR per Torino Jazz Festival. Quando ci sono valide proposte anche i torinesi escono di casa.

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