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Albert Lortzing, Die Opernprobe (La prova d’opera)
★★★☆☆
Nantes, Théâtre Graslin, 12 marzo 2021
(diretta streaming)
L’ultimo Lortzing
Col sottotitolo Die vornehmen Dilettanten (Gli illustri dilettanti), l’opera comica in un atto di Lortzing Die Opernprobe fu scritta su libretto tratto dalla commedia L’impromptu de campagne (1733) di Philippe Poisson tradotta in tedesco da Johann Friedrich Jünger. Presentata il 20 gennaio 1851 al Teatro dell’opera di Francoforte assieme a un altro atto unico di Friedrich Kaiser, Junker und Knecht, ebbe un buon successo che però il compositore non poté assaporare perché morì il giorno dopo.
Lavoro che rientra nel ricco filone di teatro nel teatro, inizia come Il Maestro di cappella di Cimarosa, ma si distingue per il piccolo intrigo che segue. Ambientata in Germania nel 1794 è la storia di una cameriera che diventa Kapellmeister in casa di un conte «malato di musica» che comunica con i servitori, tutti musicisti, solo tramite recitativi d’opera seria e vuole far rappresentare un’opera ma il tenore è indisposto. Caso vuole che ne sia appena arrivato uno…
C’è musica al castello del conte. Tutto lo staff sta provando un’opera sotto la direzione di Hannchen, la cameriera, investita del ruolo di Kapellmeister. Mentre l’ensemble si prende una pausa, Hannchen nota due estranei in giardino. Chi e cosa potrebbero essere? Il servo Martin è incaricato di scoprirlo. Nonostante riesca a contattare uno dei due, non scopre ancora nulla e Hannchen prende allorain mano la situazione. Sente uno dei due cantare una canzone: il cantante è Adolph von Reintal, un giovane barone. Poiché suo zio voleva costringerlo a sposare una donna a lui completamente sconosciuta, aveva deciso di di scappare di casa con il suo servo Johann. Quando Reintal vede Luise, la bella figlia del conte, si infiamma subito. Vuole conquistare questa ragazza, a qualunque costo, tanto più che il suo servo ha saputo nel frattempo che lei non è ancora impegnata e che dovrebbe essere l’unica figlia del conte. Pensa a quale pretesto potrebbe usare per fare la sua conoscenza. Poi ha l’idea: lui e il suo servo si presentano come cantanti itineranti in cerca di un ingaggio. Hannchen ha ascoltato la loro conversazione e deduce correttamente che il giovane straniero non può essere altro che l’uomo che in realtà è destinato ad essere lo sposo della contessa. Dopo che Hannchen ha preso Luise in confidenza con il pretesto della segretezza, Luise è felicissima, perché segretamente ha già iniziato ad avere un debole per lo straniero. Ora vengono serviti caffè e torta. La contessa sta aspettando lo sposo di Luise, ma le viene detto da suo marito che non verrà. Il vecchio Reintal gli aveva inviato una lettera per dirgli che il fidanzamento non avrebbe avuto luogo, almeno non per il momento. Inaspettatamente, il servo Martin annuncia i cantanti stranieri. Quando il più giovane – è Reintal, naturalmente – canta un’aria, il cuore del vecchio conte si scalda. Arriva il momento in cui il conte e la contessa si ritirano. Non appena partono Reintal confessa il suo amore a Luise mentre Johann flirta con Hannchen. Alla fine – nel frattempo è arrivato anche il vecchio Reintal – il fidanzamento ha luogo.
L’Opéra d’Angers-Nantes produce questo lavoro poco conosciuto di un autore altrettanto poco conosciuto. In buca l’Orchestre National des Pays de la Loire è diretta da un vivace Antony Hermus che realizza le semplici ma belle melodie che punteggiano i dialoghi recitati in francese mentre le arie sono nel tedesco originale. La musica ricorda Weber nella felicità melodica e Mozart in certa strumentazione.
Due sono le orchestre: una in buca (quella che suona veramente…), l’altra sul palcoscenico con i coristi in costume settecentesco che mimano gli strumentisti. Nulla di nuovo nella regia di Éric Chevalier che illustra la vicenda senza particolari intenzioni. Nel cast non si distinguono interpreti di qualità particolari ma tutti si dimostrano efficacemente preparati.
⸪