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Aleksander Nowak, Space Opera
Poznań, Teatr Wielki, 14 marzo 2015
(live streaming)
La mosca nello spazio
La drosophila melanogaster, comunemente moscerino della frutta, è la prima forma biologica a essere stata mandata nello spazio. Nel 1946, con un razzo V2, come ci informa il coro schierato sui tre lati della scena del teatro Wielki. Verranno subito dopo le scimmie e i cani, martiri della nostra insaziabile sete di conoscenza. Così inizia questo lavoro fantascientifico di Aleksander Nowak, musicista polacco nato nel 1979 e laureato in composizione all’Accademia di Musica di Katowice dove ora insegna.
Space opera è il suo secondo lavoro per la scena. Scritto nel 2014 su libretto in inglese del bulgaro Georgi Gospodinov, è ora prodotto dall’Opera di Poznań con la regia di Ewelina Pietrowiak. In due atti e sedici scene viene messa in scena la solitudine dell’uomo nel cosmo. I personaggi sono l’astronauta Adam e la moglie Eva, oltre alle voci di vari animali utilizzati come cavie, dalle mosche alla cagnetta Laika.
Nella prima scena vediamo l’uomo e la donna insonni nella loro ultima notte in attesa di imbarcarsi in un viaggio per Marte lungo 500 giorni, i primi umani a partire per un pianeta. La moglie dà l’addio alla Terra: «Farewell to the air, farewell nitrogen, farewell oxygen, farewell to the bushes and bees, farewell to the evening breeze». Il loro viaggio sarà ripreso per un reality show, come ricorda il produttore televisivo che è venuto a far firmare il contratto al marito. Nella terza scena inizia il count down e subito dopo il take off parte lo show sul Cosmic Prime Time accompagnato da una musica volgare. Fino a questa momento lunghe note sospese degli archi sono state intervallate da ritmiche percussioni nel crescendo della partenza. Filmati a loro insaputa, vediamo la tranquilla vita a bordo dei due. Con l’“Aria della mosca negletta” avviene la scoperta della musca domestica a bordo dell’astronave, supposta sterile. Cosa che mette in agitazione l’uomo che vorrebbe eliminarla, mentre la donna vorrebbe lasciarla vivere. Quando Eva scopre di essere filmata spegne la telecamera con grande sconforto del pubblico a Terra e soprattutto del produttore che vede così svanire i soldi della pubblicità. Quando ritorniamo sulla nave spaziale che sta scendendo su Marte troviamo due mosche che ci rivelano finalmente il loro segreto: sono tornate a casa poiché loro sono gli alieni! Sono loro che ci hanno osservato in tutto questo tempo, essendo loro che sono scampati da Marte sull’arca di Noè per approdare al nostro pianeta e colonizzarlo. La coppia di umani intanto discute di amore e scienza. Il frutto del discorso sarà un bambino, il primo bambino cosmico. Le telecamere ora si possono riaccendere.
Due begli esemplari umani, Bartłomiej Misiuda e Magdalena Wachowska, prestano le loro voci alla coppia di Adamo ed Eva, le due mosche sono un soprano e un controtenore, l’orchestra è diretta da Marek Moś.
⸪