Lulu

Alban Berg, Lulu

★★★☆☆

Salisburgo, Felsenreitschule, 8 agosto 2010

(registrazione video)

Patricia Petibon è Lulu

Evento del Festival di Salisburgo dell’agosto 2010, questa Lulu di Alban Berg, nella versione completata da Friederich Cerha, ha per la parte visiva il contributo di Daniel Richter a cui il Museum der Moderne Salzburg dedica un’esposizione in contemporanea. Il pittore tedesco dipinge i ritratti di Lulu di cui parla il libretto e altre figure dai colori lividi e in stile neo-espressionista che fanno da sfondo allo sterminato palcoscenico della Felsenreitschule. Solo le luci di Manfred Voss danno un minimo di spazialità a questo intervento che altrimenti risulta piatto e statico. Tutto ruota sulla messa in scena di Vera Nemirova che fa agire gli interpreti in proscenio, ma nella scena parigina con cui inizia il terzo atto li porta in mezzo al pubblico con le loro coppe di champagne a discutere di azioni e di soldi, mescolandoli agli spettatori che hanno gli stessi abiti da sera e che ne sembrano molto divertiti.

Partricia Petibon pochi mesi dopo il debutto nel ruolo a Ginevra con la regia di Olivier Py indossa per la seconda volta i panni di Lulu e ne fa cosa propria: la tessitura acuta è pane per i suoi denti e la presenza scenica impressionante. Gran merito va al costumista Klaus Noack che disegna per lei degli outfit intriganti e con gran profusione di piume per sottolineare il ruolo di animale in gabbia della protagonista. Accanto a lei formano un cast eccellente: Michael Volle (Dr. Schön e Jack lo squartatore), Thomas Johannes Mayer (Domatore e Rodrigo), Pavol Breslik (Pittore e Negro), Thomas Piffka (Alwa), Tanja Ariane Baumgartner (Geschwitz), Franz Grundheber (Schigolch).

Marc Albrecht sul podio lotta contro l’acustica infelice del teatro salisburghese ma riesce a dare una lettura che sottolinea nell’opera la naturale eredità del lussureggiante linguaggio musicale della Vienna fine secolo.

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