Written on Skin

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★★★★★

Un moderno sconvolgente capolavoro

Il caso di questo lavoro del 2012 è emblematico della situazione dell’opera (e della cultura in generale) nel nostro paese, il cosiddetto paese del melodramma. Mentre qui si parla di chiusura dei teatri e le opere moderne vengono trascurate dalle programmazioni di quelli che rimangono in piedi ed eventualmente ignorate o vituperate dal pubblico, oltralpe un’opera come Written on Skin è un tale successo che dopo il suo debutto ad Aix-en-Provence viene ripresa a furor di popolo a Londra, Vienna, Parigi e in molte altre città d’Europa, con scene di assalto alle biglietterie ed episodi di bagarinaggio che qui non conosciamo più da tempo memorabile.

Prima opera su grande scala del compositore inglese George Benjamin (classe 1960), su libretto di Martin Crimp, è basata su una storia del trovatore catalano Guillem de Cabestany (1162-1212), ripresa anche nel Decameron (giornata quarta, novella nona): un ricco castellano incarica un giovane di miniare un manoscritto, ma il ragazzo e la moglie si innamorano e il marito allora ammazza il giovane e ne fa mangiare il cuore alla donna la quale poi si uccide.

Parte I. Scena 1: Coro degli angeli. Il coro ci riporta a 800 anni fa, quando i libri erano “scritti sulla pelle”, e introduce i protagonisti: il Protettore (un ricco proprietario terriero) “dedito alla purezza e alla violenza” e Agnès, sua moglie, sua “proprietà”. Uno degli angeli si trasforma nel Ragazzo, un miniatore di manoscritti. Scena 2: Il Protettore, Agnès e il Ragazzo. Il Protettore chiede al Ragazzo di creare un libro che celebri la sua vita, mostrando i suoi nemici all’Inferno e la sua famiglia in Paradiso. Il ragazzo mostra al Protettore un campione del suo lavoro. Agnès non si fida del ragazzo ed è scettica sulla creazione di immagini che ritraggono la loro vita, ma le sue obiezioni vengono respinte dal Protettore. Scena 3: Coro degli angeli. Gli Angeli ricordano la brutalità del racconto biblico della Creazione e la sua ostilità verso le donne. Scena 4: Agnés e il ragazzo. All’insaputa del marito, Agnès visita il laboratorio del ragazzo per vedere come si fa un libro. Quando il ragazzo mostra un’immagine di Eva, Agnès ride e lo sfida a creare un’immagine di una donna reale, che possa desiderare sessualmente. Scena 5: Il Protettore, John e Marie. Con l’avvicinarsi dell’inverno, il Protettore riflette sul mutato atteggiamento di Agnès. Non parla e non mangia quasi mai, gli volta le spalle e finge di dormire la notte. Marie e John (sorella e cognato di Agnès) arrivano in visita. Marie è scettica sull’idea di scrivere un libro e si chiede perché il ragazzo sia trattato come un membro della famiglia. Il Protettore si arrabbia: difende il ragazzo e il suo libro e minaccia di vietare a Marie e John di entrare nella sua proprietà. Scena 6: Agnès e il ragazzo. Quella sera, il ragazzo va a trovare Agnès nella sua stanza da sola e le mostra un quadro del tipo che lei desiderava. All’inizio non lo riconosce, ma a poco a poco capisce che l’immagine dipinta, una donna su un letto, è la sua. Guardano insieme il quadro e Agnès si offre al ragazzo.
Parte II. Scena 7: Il brutto sogno del Protettore. Il Protettore sogna che il suo popolo si sta ribellando al libro e che si vocifera di una pagina segreta in cui Agnès è raffigurata mentre stringe il ragazzo nel letto. Scena 8: Il Protettore e Agnès. Il Protettore si sveglia dal sogno e raggiunge Agnés, che sta alla finestra a guardare gli uomini del Protettore che bruciano i villaggi. Chiede al marito di toccarla e baciarla, ma lui è disgustato dalla sua richiesta e dice che deriva dalla sua infantilità. Arrabbiata per essere stata chiamata bambina, Agnés sfida il marito ad andare dal Ragazzo e “chiedergli cosa sono”. Scena 9: Il Protettore e il ragazzo. Nel bosco, il Protettore affronta il Ragazzo e gli chiede con chi va a letto e se si tratta di Agnès. Volendo proteggere Agnès, il ragazzo mente e dice che va a letto con Marie. Soddisfatto, il Protettore torna a casa e dice ad Agnès che il ragazzo va a letto con “quella puttana di tua sorella”. Scena 10: Agnès e il ragazzo. Credendo alla storia del Protettore, Agnés accusa il ragazzo di averla tradita, ma il ragazzo spiega di aver mentito per proteggerla. Agnès dice che stava proteggendo solo se stesso. Dice al ragazzo che se la amasse davvero, direbbe la verità e punirebbe il Protettore per aver trattato Agnès come una bambina. Chiede al ragazzo di creare un’immagine che distrugga il compiacimento del marito. Parte III. Scena 11: Il Protettore, Agnés e il ragazzo. Il ragazzo mostra alla Protettrice e ad Agnès alcune pagine del manoscritto, tra cui immagini di atrocità. Il Protettore chiede di vedere immagini del Paradiso, ma il Ragazzo risponde che queste immagini sono il Paradiso e si chiede se il Protettore vi veda la propria famiglia e i propri beni. Agnès chiede di vedere le immagini dell’Inferno. Il ragazzo le presenta una pagina di scrittura, frustrando Agnès perché, in quanto donna, non le è mai stato insegnato a leggere. Il ragazzo se ne va, lasciando il Protettore e Agnès con questa “pagina segreta”. Scena 12: Il Protettore e Agnès. La Protettrice legge la “pagina segreta”. Il ragazzo ha scritto una descrizione dettagliata della sua relazione con Agnès. Questo fa infuriare il Protettore, ma soddisfa Agnès perché dimostra che il ragazzo ha fatto esattamente ciò che lei voleva. Ignorando la rabbia del marito, gli chiede di mostrarle la parola amore. Scena 13: Coro degli angeli e il Protettore. Gli Angeli descrivono la crudeltà di un Dio che crea l’uomo con desideri contrastanti, facendolo “vergognare di essere umano”. Il Protettore va nel bosco e uccide il Ragazzo. Scena 14: Il Protettore e Agnés. Il Protettore cerca di riaffermare il suo controllo su Agnès. Seduta a un lungo tavolo, la costringe a mangiare un pasto per dimostrare la sua obbedienza. Il Protettore le chiede ripetutamente che sapore abbia il cibo e si infuria quando lei risponde che è buono. Poi le rivela che ha mangiato il cuore del ragazzo. Agnese proclama che nessun atto di violenza le toglierà di bocca il sapore del cuore del ragazzo. Scena 15: Il ragazzo/Angelo 1. Il ragazzo riappare come Angelo e mostra un’altra immagine: Agnès, sospesa a mezz’aria. Il Protettore si era avventato su di lei con l’intento di ucciderla, ma prima che potesse farlo, lei si era tolta la vita gettandosi dal balcone. Scena 15: Il ragazzo/Angelo 1. Il ragazzo riappare come Angelo e mostra un’altra immagine: Agnès, sospesa a mezz’aria. Il Protettore si era avventato su di lei con l’intento di ucciderla, ma prima che potesse farlo, lei si è tolta la vita gettandosi dal balcone. Tre angeli dipinti a margine si rivolgono al pubblico.

Come l’enigmatico giovane di Teorema di Pasolini, il ragazzo/angelo di Written on skin porta la sua promiscua carica erotica nella casa scompigliando la vita dei suoi abitanti. La truculenta storia è narrata in novanta minuti senza intervallo di musica che, come in un film dalla tensione spasmodica, si insinua nell’azione e ti tiene avvitato alla poltrona dalla prima nota al finale teso sugli spettrali suoni della glasharmonica.

Il blu-ray riporta la registrazione dello spettacolo a Londra alla Royal Opera House del marzo 2013. La bellissima scena su due livelli di Vicki Mortimer è divisa in distinti ambienti: quelli moderni e illuminati dalla luce di lampade fluorescenti, dove si preparano gli angeli che interagiscono con gli umani e fungono da servi di scena dei personaggi, e quelli, fiocamente illuminati, della scura abitazione dell’uomo e della donna.

La regista Katie Mitchell fa interagire i personaggi, che parlano in terza persona, con grande intensità, ma bisogna dire che il suo compito è agevolato dalla bravura e dalla personalità degli interpreti, eccezionali attori e cantanti.

La stupefacente duttilità della voce di Barbara Hannigan si presta a dipingere il ritratto della moglie analfabeta e sottomessa che scopre la sua sensualità tra le braccia del ragazzo. Una parte scritta apposta per le sue eccezionali doti di vocalità. Il baritono Christopher Purves è perfetto come marito che dall’indole inizialmente dimessa scoppia alla fine in una vendetta omicida e in una crudeltà insensata. L’angelo ha la voce ultraterrena e dai purissimi melismi del giovane controtenore Bejun Mehta.

La geniale partitura, qui diretta dall’autore stesso, è di cristallina bellezza nei suoi colori strumentali e nelle evocative sonorità. La purezza delle linee vocali rimanda talora al Pelléas et Mélisande di Debussy.

Magnifica la regia video di Margaret Williams che non solo si destreggia con abilità tra le scene simultanee, ma prende a prestito da Hitchcock certe angolazioni di ripresa che gli spettatori in platea non vedono.

Come bonus un’introduzione di Pappano all’opera e un’intervista al compositore.

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