TEATRO ALLA SCALA

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Teatro alla Scala

Milano (1778)

2200 posti

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Distrutto da un incendio il 26 febbraio 1776 il Regio Ducal Teatro, che aveva visto Mozart rappresentare i suoi primi tre drammi (Mitridate re di Ponto, dicembre 1770; Ascanio in Alba, ottobre 1771; Lucio Silla, maggio 1772), Maria Teresa d’Austria aveva autorizzato la costruzione di un più vasto edificio sul sito di una precedente chiesa dedicata a Santa Maria alla Scala. Il teatro fu inaugurato il 3 agosto di quello stesso anno con Europa riconosciuta di Salieri. L’architetto Giuseppe Piermarini adottò uno stile neoclassico per l’esterno e i vari foyer e un ricco apparato decorativo in oro e rosso per la sala.

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Costruito secondo lo schema ricorrente di molti dei teatri italiani di fine ‘700 ha un impianto a ferro di cavallo e sei ordini di palchi, due dei quali sono ora gallerie per il pubblico. La disposizione degli spazi tiene particolarmente conto delle funzioni a cui questi erano destinati e l’aspetto più interessante dell’opera del Piermarini risiede infatti nell’estrema razionalità della progettazione: dalla sonorità della sala, alle complesse attrezzature di palcoscenico, alle sale di rappresentanza, sino ai servizi quali l’impianto di illuminazione, di riscaldamento e i servizi igienici. Per la costruzione furono impiegati due anni ma l’aspetto odierno fu ottenuto con le decorazioni del 1830. Nel 1814 furono ampliati i locali annessi al teatro e fu prolungato il palcoscenico verso la platea con un proscenio, compreso fra due coppie di colonne di ordine corinzio, questo per permettere agli artisti di essere più visibili al pubblico e per godere appieno dell’acustica della sala. È proprio all’acustica che si deve l’importanza del teatro. Giuseppe Piermarini, infatti, nell’edificare la maestosa volta d’intonaco su centine in legno sorrette da capriate di copertura, ha creato un vuoto tra questa e il tetto vero e proprio del teatro. Calcolando matematicamente le dimensioni di questo spazio vuoto ha riprodotto una sorta di cassa come quella degli strumenti musicali, in cui le onde sonore circolano perfettamente.

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La facciata esterna è naturalmente in stile neoclassico, quindi molto severa e lineare; dal corpo centrale si affaccia sulla piazza un portico a terrazza sostenuto da grandi pilastri, al di sopra vi è un piano attico, terminante con un timpano, retto da colonne binate e da lesene, con il carro d’Apollo.

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Il teatro milanese ha ospitato fra le tante prime quelle di Verdi, Nabucco (1842), e di Puccini, Madama Butterfly (1904) e Turandot (1926), queste ultime sotto la direzione di Arturo Toscanini che qui regnò per oltre trent’anni dal 1898 al 1929.

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Parzialmente distrutta dai bombardamenti del ’43, fu prontamente ricostruita nel 1946. Recenti restauri ne hanno fatto uno dei teatri tecnologicamente all’avanguardia. Particolarmente importante e discusso l’intervento del 2002-2004 con l’innalzamento della torre scenica per rispondere alle nuove esigenze tecniche. Ciò ha portato la quota di copertura a metri 37,80 rispetto alla quota del piano terra. In questo settore c’è anche una costruzione ipogea della fossa scenica che raggiunge quota –16 metri. Nei piani retrostanti la torre scenica sono ricavate sei sale di prova.

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La sua ricca stagione fa della Scala la fondazione lirica più prestigiosa in Italia e attira i più importanti cantanti d’opera ad esibirsi qui.

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