Suomen Kansallisooppera
Helsinki (1993)
1350 posti
Spettacoli regolari d’opera iniziarono nel 1873 con la fondazione dell’Opera Finlandese di Kaarlo Bergbom. Nei successivi sei anni di attività la compagnia mise in scena 450 rappresentazioni di 26 opere prima di essere sciolta. Si reincarnò trent’anni dopo nell’Opera Nazionale, 1911. Nel 1914 fu ribattezzata Opera Finlandese e nel 1956 Opera Nazionale Finlandese.
Tra il 1918 e il 1993 la sede fu il Teatro Alessandro. Negli anni ’60 il Savonlinna Opera Festival attirava in Finlandia un folto pubblico curioso di ascoltare le opere dei nuovi compositori finlandesi. Di progetti per un nuovo nuovo si parlò fin dal 1975, fu indetto un concorso che venne vinto dai tre architetti finlandesi Eero Hyvämäki, Jukka Karhunen e Risto Parkkinen, ma ci vollero 18 anni per l’apertura del teatro nel novembre 1993 con l’opera Kullervo di Aulis Sallinen.
Lo stile nordico dell’edificio, tipico del modernismo degli anni ’70, è stato col tempo un po’ mitigato dagli stessi architetti, con tocchi riminiscenti del modernismo anni ’30 all’interno eseguiti con gran cura del dettaglio. Nonostante le dimensioni l’auditorium ha un che di intimo e caldo grazie ai colori e ai materiali scelti. La sua acustica è stata criticata, ma un esperto americano venuto dietro richiesta del maestro Esa-Pekka Salonen non ha trovato nulla di manchevole.
L’Opera Nazionale Finlandese mette in scena ogni anno da quattro a sei prime, compresa una prima mondiale di un lavoro finlandese, come ad esempio il Rasputin (2003) di Einojuhani Rautavaara, Emilie (2015) di Kaija Saariaho. La stagione include una ventina d’opere con 140 rappresentazioni per 250 mila spettatori ogni anno.
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