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Schleswig-Holstein Musik Festival
Amburgo, Elbphilharmonie, 7 agosto 2017
Incontri
Tre soggetti diversi si incontrano per il concerto nel meraviglioso nuovo auditorium dell’edificio affacciato sull’Elba della città anseatica: il giovane Avi Avital, virtuoso di mandolino; l’81enne Giora Feidman, clarinettista argentino attivo in tutti i generi musicali ma conosciuto come il “re del klezmer”; la Kremerata Baltica, l’eccezionale orchestra d’archi, qui senza il loro fondatore e direttore Gidon Kremer.
Un programma composito che non rinuncia, come dovrebbe sempre essere, alla presentazione di una prima mondiale, qui un pezzo della giovane Anna Clyne, presente in sala, la quale avrà l’onore di inaugurare il prossimo MITO Settembre Musica con una sua composizione. Qui ha presentato Three sisters per mandolino e orchestra d’archi, scritto espressamente per l’israeliano Avi Avital. Per mandolino e orchestra è anche il pezzo di Avner Dorman, compositore e direttore di Tel Aviv e quasi coetaneo di Vital. I meravigliosi archi della Kremerata Baltica ad apertura della serata avevano eseguito la Sinfonietta con timpani di Mieczysław Weinberg, uno dei tanti autori di “arte degenerata” perseguitati dal Nazismo, lui fortunatamente sfuggito alle camere a gas. Di Šostakovič è invece l’ultimo pezzo della prima parte, Due pezzi per ottetto d’archi op. 11 qui nella versione per orchestra.
Dopo l’intervallo entra in scena Giora Feidman per una sessione di musica klezmer che coinvolge il pubblico entusiasta: grazie al mitico clarinettista viviamo i toni nostalgici ma talora beffardi della musica tradizionale degli ebrei askenaziti. Affiancato da Avital e da altri tre virtuosi (contrabbasso, fisarmonica e tamburo), Feidman trascina un pubblico partecipe e perfettamente intonato in una serie di brani tradizionali che tutti sembrano conoscere a menadito. Miracolo dei pubblici tedeschi.
⸪