
Alberto Mattioli, Anche stasera
2012 Mondadori, 198 pagine
“Come l’opera ti cambia la vita”: quando conti le sere in cui non sei a teatro per sfogare quell’insana passione, che sfiora l’ossessione e la compulsione, per «lo spettacolo più elaborato, esagerato, costoso, assurdo – e quindi affascinante – inventato dall’uomo».
Superate le 1500 recite, il giornalista ed erudito racconta questo «mondo bizzarro fra cantanti divi, grandi direttori, registi “provocatori”, loggionisti scatenati, sfarzosi festival internazionali e scalcinati teatri di provincia, produzioni leggendarie e messe in scena sgangherate, trionfi epocali e fiaschi apocalittici, “prime” della Scala e spettacoli fai-da-te».
Diviso in agili capitoli, Mattioli sviscera tutti gli aspetti del mondo della lirica con lucidità ed arguzia in quello che è stato definito una specie di Ritratto di Dorian Gray in cui l'”operoinomane” specchia sé stesso e vi vede la sua “mostruosità”, cui però non riesce a fare a meno.
Ma dietro la battuta e il calembour il messaggio è chiaro: bisogna aver maggior cura del nostro patrimonio culturale e di quello musicale in particolare. È l’unico aspetto dell’Italia che ci identifichi ancora positivamente.
⸪