
Central City Opera House
Denver (1878)
550 posti

Disegnato in stile Renaissance Revival, l’edificio in pietra (un granito locale) e mattoni fu finanziato dai minatori immigrati dal Galles e dalla Cornovaglia che avevano una grande tradizione musicale. Il soffitto della sala è decorato con un medaglione che riproduce il cielo tra motivi architettonici a trompe-l’œil. L’elettricità è stata introdotta nel 1896, pochi anni prima di un restauro senza cambiamenti strutturali. Altri restauri si sono avuti nel ’32 e negli anni ’90 e nel corso di questi ultimi i vecchi sedili di noce americano con incisi i nomi di famosi artisti e di pionieri sono stati rimpiazzati con più confortevoli poltroncine.

L’acustica è eccellente e l’ambiente è mantenuto fresco anche in estate dall’acqua che scorre in un canale sotto il teatro. Le opere sono tutte date in inglese e le produzioni godono di un’eccellente reputazione. Tra gli artisti che si sono esibiti sul palcoscenico della Central City Opera House ci sono stati in passato Beverly Sills e Samuel Ramey. È di questi giorni (luglio 2018) la messa in scena di un Flauto magico da parte del nostro talentoso regista Alessandro Talevi.
⸪