
Teatro Niccolini
Firenze (1658, 1764)
406 posti

A due passi dal Duomo è stato da poco riaperto dopo vent’anni di chiusura il più antico teatro di Firenze e uno dei primi tra i teatri moderni europei. Nel 1650 l’Accademia degli Immobili aveva ricevuto in affitto alcune stanze del palazzo degli Ughi, in via del Cocomero, attuale via Ricasoli. Nel 1651 gli accademici si scindono in due tronconi: uno si trasfersce in via della Pergola dove viene costruito il teatro che ancora oggi porta quel nome, mentre l’altro gruppo, che rimane in via del Cocomero, costitusce una nuova accademia, detta degli Infuocati, con stemma una bomba accesa e il motto “A tempo infuocati”. Il loro teatro, chiamato “del Cocomero” in riferimento alla via, fu inaugurato nel 1658 col Podestà di Colognole, melodramma di Andrea Moniglia.

Nel Settecento vengono apportati miglioramenti alla struttura, con la realizzazione di un palco reale (1711), e di un terzo (1752) e un quarto (1754) ordine di palchi. Con progetto dell’architetto Mannaioni, nel 1764 la platea assunse la tipologia a ferro di cavallo, nell’autentica tradizione del teatro all’italiana. Il teatro, o meglio l’Accademia, si sviluppò estendendosi ai locali del “bottegone” in Piazza Duomo, come testimoniano molti inviti alle rappresentazioni con ingresso dalla piazza. Il complesso era dunque assai più ampio e comprendeva diversi spazi per il ristoro, lo svago e le altre destinazioni: sala da fumo, sala da ballo e ridotto, oltre a magazzini, cucine, sartoria e laboratori vari.

Nel 1860 il teatro viene intitolato al drammaturgo livornese Giovanni Battista Niccolini, del quale vengono rappresentate diverse commedie. Nel 1888 è il primo teatro della Toscana illuminato elettricamente, nel 1914 vengono realizzati il nuovo ingresso su via Ricasoli, un nuovo foyer, la galleria, il lucernario per illuminare la platea negli intervalli. L’Accademia degli Infuocati resta proprietaria dell’immobile fino al 1934, quando il teatro è ceduto alla famiglia Ghezzi. Con l’avvento del cinema, anche il Niccolini subisce la sorte di molti altri locali: si converte in sala cinematografica fino agli anni ’70 quando la proprietà, con Roberto Toni e Carlo Cecchi, fonda la compagnia del Granteatro che, attiva per una quindicina di anni, riporta i locali all’originaria destinazione eseguendo nei primi anni ’80 anche un restauro. Nel 1995 inizia per il Niccolini un periodo di inattività finché nel 2006, con l’acquisto da parte di Mauro Pagliai, si avvia un’opera di restauro generale della struttura. In particolare sono stati recuperati, al piano terra, i locali destinati in passato a fondi commerciali, e si è quindi ricreato il foyer del 1914, oggi destinato a biglietteria, caffè e bookshop.

Attualmente il teatro Niccolini, che appartiene al circuito del Teatro della Toscana, fa parte di uno speciale percorso turistico in quanto vi viene proiettato tutti i giorni un filmato che fa da introduzione alla visita del Grande Museo del Duomo, un grande racconto della città medievale da cui prese forma la cattedrale fiorentina.
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