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Lee Mingwei, Sonic Blossom
Torino, Museo d’Arte Orientale, 5 maggio 2023
Chi visitasse in questi giorni il Museo d’Arte Orientale di Torino, avventurandosi nelle sale ricche di mirabili tesori dell’estremo oriente, potrebbe venire abbordato da un/una giovane che alla domanda: «Posso farle dono di una canzone» nel caso di risposta affermativa accompagnerà il prescelto nel salone principale di Palazzo Mazzonis che ospita il museo, lo farà sedere e, rivolto a lui solo, gli canterà un Lied di Schubert. Si realizza in tal modo una connessione profonda tra due individui fino a quel momento estranei, un’esperienza che per intensità emozionale fa il paio con quello che hanno provato i visitatori del Museum of Modern Art di New York che si sono trovati davanti Marina Abramović durante la sua performance “The Artist is Present”.
Se fino a qualche tempo fa le opere d’arte avevano la forma di dipinti, disegni, sculture, ora ci siamo abituati ad accettare come espressione artistica un variegato campionario di artefatti e di azioni performative. Quello che fa l’artista taiwanese Lee Mingwei è di offrire tre minuti di pura bellezza in forma di canto. «Mentre assistevo mia madre nella convalescenza dopo un suo intervento chirurgico, trovavamo entrambi un grande conforto nell’ascoltare i Lieder di Franz Schubert. Quei brani si presentavano a noi come doni inaspettati che ci tranquillizzavano e senza dubbio contribuivano alla sua guarigione» racconta l’artista. Nasceva così questo progetto concepito per il Museo Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea della Corea del Sud. L’offerta musicale, questa performance partecipativa continua avviene in momenti e spazi casuali, come una inaspettata “fioritura sonora”. I Lieder sono scelti tra i massimi capolavori del compositore: abbiamo infatti An den Mond (Ludwig Hölty), Auf dem Wasser zu singen (Friedrich Leopold Graf zu Stolberg), Du bist die Ruhe (Friedrich Rückert), Frühlingsglaube (Ludwig Uhland) e Nacht und Träume (Matthäus von Collin).
Grazie a Davide Quadrio, direttore del museo, e alla collaborazione di Francesco Pennarola, direttore del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino che ha prestato i suoi allievi di canto istruiti dal Maestro Erik Battaglia, i visitatori per un mese da oggi potranno vivere un’esperienza unica e di grandissima intensità emozionale.
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