Alan Bennett, Il vizio dell’arte
regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
Milano, Teatro Elfo Puccini, 14 maggio 2023
All’Elfo ritorna la esilarante commedia di Bennett
Wystan Hugh Auden e Benjamin Britten si ritrovano da vecchi nel 1973. Il poeta, sessantacinquenne, vive nel disordine e nell’ozio in una dépendance del Christ Church College, il compositore, di sei anni più giovane, sta completando Death in Venice, che sarebbe stata la sua ultima opera. Il battibecco immaginato tra questi due rancorosi e malati vecchi non potrebbe essere più vero: Alan Bennett maneggia con genialità i dialoghi tra questi due mostri sacri inserendoli in una finzione teatrale, le prove di un’opera che li vede protagonisti, e con un tentativo di intervista da parte di Humphrey Carpenter, che ha scritto sia la biografia di Britten sia quella di Auden.
I registi Ferdinando Bruni e Francesco Frangia avevano messo in scena nel 2014 con grande successo questo testo scoppiettante, un gioco di teatro nel teatro dove le battute si succedono in un ritmo infallibile. In prima fila ci sono gli attori, le luci in sala sono accese quando non si “prova”, alcuni personaggi si rivolgono direttamente al pubblico: diventa difficile distinguere la finzione scenica dalla vita reale.
La ripresa della pièce (Premio Ubu 2015) al Teatro Elfo Puccini di Milano vede come interpreti lo stesso Bruni (Fitz/Auden), Elio de Capitani (Henry/Britten), Ida Marinelli (la aiuto regista), Edoardo Barbone (Tim/Stuart), Roberto Antonio Dibitonto (pianoforte), Umberto Petranca (Humphrey Carpenter), Michele Radice (l’autore) e Vincenzo Zampa (l’attrezzista).
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