★★★★☆
Produzione vintage dell’opera comica di Britten
Come The rape of Lucretia anche Albert Herring è un’opera da camera ed utilizza gli stessi strumenti in orchestra, ma il tono qui è leggero, addirittura umoristico. Il libretto di Eric Crozier deriva dal racconto di Guy de Maupassant Le rosier de madame Husson (1887) e il librettista ha avuto la mano felice nel trasferire la vicenda dalla Normandia dello scrittore francese alla cittadina di Loxford nell’East Suffolk dove Albert, l’ingenuo figlio del verduriere, viene incoronato “Virtuoso del villaggio” poiché nessuna delle fanciulle del paese risponde ai requisiti di virtù ed illibatezza richieste dal titolo di “rosière” (in quanto incoronata di rose). Che poi l’irreprensibile semplicione spenda il premio ottenuto nella città più vicina per fare bisboccia e spassarsela con qualche donnina allegra si rivela un effetto non previsto dai puritani compaesani. Poiché il mattino dopo manca all’appello materno, dopo lunghe ricerche Albert è creduto morto, ma nel mezzo di una solenne trenodia eccolo comparire tutto pimpante dopo l’avventura che lo ha definitivamente affrancato dai lacci che lo tenevano incollato alla madre.
Atto primo. Loxford, una piccola città-mercato dell’East Suffolk, aprile-maggio 1900. Le più alte autorità di Loxford sono riunite nella sala da pranzo di Lady Billows in qualità di membri del comitato per l’annuale elezione della Regina di maggio, una giovane scelta con un concorso promosso dalla padrona di casa per arginare la decadenza morale del villaggio. Ma dopo minuziose ricerche nessuna delle candidate soddisfa i rigidi requisiti morali di Lady Billings. Budd avanza allora una soluzione drastica: eleggere un Re di maggio nella persona di Albert Herring, educato da sua madre secondo severissimi principi puritani. Lady Billows è riluttante, ma di fronte all’alternativa di annullare il concorso e la relativa festa, accetta. Intanto, nel negozio della signora Herring, Sid canzona Albert per la sua esagerata sottomissione alla madre ineggiando alle gioie dell’amore e della caccia. L’arrivo di Nancy, che prende ad amoreggiare con Sid, mette Albert in ulteriore imbarazzo. Sopraggiungono quindi Lady Billows, Miss Pike e il comitato al completo recando l’annuncio dell’elezione di Albert a Re di maggio. «È una cosa assolutamente assurda!», protesta Albert, ma sua madre, attirata dalle 25 sterline d’oro assegnate dal premio, convince il figlio ad accettare.
Atto secondo. Nel giardino della parrocchia ha luogo la festa della premiazione. Per burlarsi di lui, Sid versa del rum nel bicchiere di limonata di Albert. La cerimonia si svolge tra omaggi musicali e floreali in onore del vincitore, discorsi dei membri del comitato; al momento del suo discorso d’occasione, Albert è preso da un accesso di timidezza e riesce solo a balbettare qualche parola. Di ritorno al negozio della madre, Albert ascolta di nascosto un dialogo tra Nancy e Sid e patisce una doppia delusione. Non solo Nancy non ha nessun interesse nei suoi confronti, contrariamente alla sue fantasiose speranze, ma entrambi lo compatiscono per la sua supina soggezione alla madre. Albert decide allora di provare tutte le esperienze eccitanti sin qui negategli.
Atto terzo. Il pomeriggio del giorno seguente, nel negozio della signora Herring, tutti piangono la scomparsa e la morte ormai certa di Albert. Ma ecco che egli appare d’improvviso, irriconoscibile: è sporco e scarmigliato, si è ubriacato e ha fatto a pugni. Il giovane ribatte ai rimproveri della madre rinfacciandole l’educazione opprimente; gli amici si congratulano con lui, mentre i membri del comitato si allontanano scandalizzati.
I diversi personaggi sono occasione per divertenti parodie musicali: Lady Billow canta con una certa pomposità händeliana, Miss Wordsworth, l’insegnante, gorgheggia come in un salotto vittoriano, il comandante della polizia sembra uscito da un’operetta di Gilbert & Sullivan. «La tradizione inglese della comic opera presenta di norma, come nell’opéra-comique francese, un’alternanza di brani musicati e di estesi dialoghi in prosa al posto dei recitativi. La caratteristica saliente di Albert Herring è di mettere in musica tutti i dialoghi, una scelta che non ha precedenti se si eccettuano alcune delle Savoy Operas di Gilbert e Sullivan (ad esempio Trial by Jury, 1875) e, anche se solo in parte, The Boatswain’s Mate di Ethel Smyth (1915). Al parlato Britten sostituisce dunque, nelle sezioni di collegamento tra un’aria e la successiva, una sorta di recitativo ‘secco’ in cui le voci sono accompagnate – ulteriore novità – non dal cembalo ma dal pianoforte. Un simile recitativo assume risalto preminente nella partitura, per la sua forma libera che permette di adattarsi con efficace naturalezza all’andamento e alle sfumature più minute dei dialoghi. È inoltre un recitativo che, se da un lato guarda alla prosa, ha un rapporto non schematico ma fluido e mutevole con l’aria, assumendone all’occorrenza i connotati lirici e cantabili. Albert Herring è la seconda ‘opera da camera’ di Britten dopo The Rape of Lucretia: sono appena dodici gli strumenti impiegati, ma con effetti suggestivi in specie negli interludi posti tra scena e scena, come nel duetto di flauto e clarinetto basso nella ‘musica notturna’ del secondo atto». (Michele Porzio)
I pochi strumenti sono impiegati virtuosisticamente da Britten per riprodurre i rumori della realtà, come il flauto, il corno con sordina e il glockenspiel per le suonerie della pendola o i glissandi di archi e arpa per il sibilo della fiamma della lampada a gas. E che dire del tema del Tristano evocato da oboe e tremolo degli archi quando Albert beve la gazzosa in cui è stato versato il rum che allenterà i suoi freni inibitori?
Nel 1985 Albert Herring ritorna a Glyndebourne dove aveva debuttato nel 1947. La produzione viene registrata a mo’ di telefilm, come si usava allora, e ora è riversata in DVD. La messa in scena accurata e fedelissima al libretto è di Peter Hall. La direzione dei solisti della London Philarmonic Orchestra è di Bernard Haitink e tra i vari interpreti ricordiamo il giovane John Graham-Hall nel ruolo del titolo, Patricia Johnson come contegnosa e autoritaria Lady Billows e l’impagabile Felicity Palmer come Florence Pike.
Immagine e audio entrambi vintage. Sottotitoli in italiano, nessun extra.
⸪