TEATRO NUOVO

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Teatro Nuovo “Giancarlo Menotti”

Spoleto (1864)

800 posti

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La struttura fu fortemente voluta dalla borghesia spoletina, che riteneva l’altro teatro all’italiana esistente (l’attuale Teatro Caio Melisso) troppo piccolo e obsoleto per l’epoca. I lavori furono in gran parte finanziati da Filippo Marignoli, mentre la progettazione dell’edificio fu affidata all’ingegnere marchigiano Ireneo Aleandri e, per creare lo spazio necessario ad ospitare il futuro teatro nel centro storico, furono demoliti una chiesa e un monastero. Il teatro fu inaugurato il 3 agosto del 1864. La sala è a ferro di cavallo, con quattro ordini di palchi e un loggione. L’ampiezza del boccascena misura 12,5 metri, mentre l’ampiezza del palcoscenico misura 25 metri. Le decorazioni furono curate dall’artista romano Luigi Masella. Il sipario fu dipinto da Francesco Coghetti e rappresenta Annibale sconfitto sotto le mura di Spoleto.

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Nella seconda metà degli anni novanta del XX sec. inizia l’opera di restauro: l’intera struttura è stata interessata da lavori di rifacimento della copertura, di adeguamento alle norme di sicurezza, di rifacimento di tutte le tipologie d’impianti tecnici presenti e del completo restauro delle decorazioni. L’ultima fase dei restauri ha comportato una chiusura della struttura per 3 anni, restituita alla cittadinanza solo nel 2007. Particolare rilevante del teatro è la straordinaria acustica della sala. Nel 2010 è stato ribattezzato Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, in memoria del maestro librettista, compositore nonché fondatore del Festival dei Due Mondi.

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