
Slottsteater
Drottningholm (1766)
400 posti
I lavori per il teatro del castello di Drottningholm (Stoccolma) iniziarono alla fine del XVII secolo con l’architetto Nicodemus Tessin padre e terminarono con Nicodemus Tessin figlio. L’interno fu decorato in un sontuoso stile barocco, ma in seguito prevalse il più raffinato stile francese. Distrutto da un incendio nel 1762 fu riaperto nel 1766 da Carl Fredrik Adelcrantz per la Regina Lovisa Ulrika. La decorazione interna è realizzata con una miscela di stucco, cartapesta e pittura. Le macchine originali di scena, progettate dall’italiano Donato Stopani, sono ancora perfettamente funzionanti e comprendono una macchina del tuono, una macchina per le onde e una sedia volante, effetti spesso utilizzati nelle produzioni moderne.
Nel 1920 il teatro è stato restaurato introducendo una illuminazione luce elettrica che imita la luce delle candele. Nel 1991 il teatro, il castello, il Padiglione cinese e il parco sono diventati i primi siti svedesi a diventare patrimonio dell’UNESCO.
Ingmar Bergman aveva previsto l’utilizzo del teatro per la sua versione cinematografica del Flauto magico (1975) con cui intendeva ricreare la produzione originale al Theater auf der Wieden di Vienna, ma data la fragilità del teatro si preferì ricostruirlo fedelmente negli studi cinematografici del Filmhuset di Stoccolma..
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