TEATRO DI CORTE DELLA REGGIA

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Teatro di Corte della Reggia

Caserta (1769)

450 posti

IMG_0325.JPGIl teatro di corte, splendido esempio di architettura teatrale settecentesca, è ubicato nel lato occidentale della Reggia. La sua ideazione risale ad una fase successiva a quella della progettazione del complesso. Il piccolo teatro venne infatti disegnato dal Vanvitelli solo dopo il 1756, alcuni anni dopo l’inizio dei lavori della Reggia. Diversamente da quanto ideato inizialmente, il teatro fu collocato all’interno del Palazzo ad uso esclusivo della corte e dotato di un ingresso riservato che consentiva al re di accedere direttamente al palco reale mentre gli ingressi laterali erano riservati agli invitati e al pubblico che attraverso due scale semicircolari conducevano ai palchi. Il teatro offre un’immagine di grande eleganza ed equilibrio compositivo. Conclusi i lavori nel 1768, il Teatro di Corte fu inaugurato nel gennaio del 1769 dalla giovane coppia reale, Ferdinando e Maria Carolina, alla presenza di tutta l’aristocrazia napoletana.

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La pianta è quella classica a ferro di cavallo, come nello scalone Reale. Su di un alto stilobate a finto marmo si innalzano le colonne alabastrine. Fra le colonne, 42 palchetti disposti su cinque ordini, tutti decorati da figure di putti e festoni di fiori, ma ognuno diverso dall’altro. Il Palco Reale occupa in altezza tre ordini di palchetti, è sormontato dalla corona sostenuta dalla Fama che suona la tromba e da un ricco drappeggio di cartapesta, riportato all’originario colore azzurro dei Borbone con gigli dorati dal recente restauro, dopo che in epoca Savoia era stato coperto da un rosso carminio.

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Nella volta a spicchi, sostenuta da pilastri in breccia rossa d’Atripalda e dodici semicolonne di alabastro, il dipinto centrale raffigura Apollo che calpesta il pitone, a rappresentare il re Ferdinando che calpesta il Vizio, eseguito da Crescenzo La Gamba, come gli affreschi negli spicchi della volta raffiguranti Le nove muse e quelli dei medaglioni con i Quattro elementi. La balaustra dorata del secondo ordine di palchi circonda l’intera sala. Il palcoscenico presenta la caratteristica di poter creare un effetto scenico naturale aprendo sul fondo della scena un portone che dà direttamente sul parco. L’apertura fu creata nel 1770, per la rappresentazione della Didone del Metastasio con la Compagnia del San Carlo, per creare l’effetto realistico dell’incendio nell’ultima scena. La realizzazione del portale smontabile si deve a Collecini. Resta, a testimonianza del passato splendore, il grande fondale presente nel teatro, con la figura dell’Ercole Farnese all’interno di uno splendido giardino

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