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«Si può picchiar la moglie, | ma non si de’ accoppar!»
Nel 1838 Donizetti è a Parigi, dopo le delusioni e le censure napoletane. All’Opéra-Comique debutta La fille du régiment e all’Opéra La favorite. Nel 1841 in soli otto giorni, il compositore completa le 95 pagine della partitura di Rita ou Le mari battu, farsa in un atto su libretto di Gustave Vaëz, che però verrà rappresentata solo postuma nel 1860. In Italia venne allestita per la prima volta a Napoli nel 1876 con testo in italiano adattato da Enrico Colosimo.
L’altro titolo con cui è conosciuta l’opera, Deux hommes et une femme, rivela l’essenziale della storia e il suo smilzo cast: soprano, tenore e baritono. Rita è vedova di un primo marito che la picchiava. Dopo aver perso tutti suoi beni in un incendio – e anche il marito in mare, crede – si è risposata con il timido Beppe ed è lui ora vittima dei modi maneschi della consorte. La loro vita è scompigliata dall’arrivo di Gaspar, il primo marito di Rita, che si riteneva trapassato a miglior vita e che invece è tornato per chiedere il certificato di morte della moglie, anche lei ritenuta defunta, per risposarsi. Beppe è ben contento di liberarsi della moglie manesca, ma Gaspar propone di affidare al gioco della morra la sorte della donna. Entrambi imbrogliano cercando di perdere, ma alla fine è a Gaspar che tocca Rita, la quale però non vuole sapere di tornare a essere sua moglie. Nel frattempo Beppe scopre di amare la donna e Gaspar può prendere congedo dalla coppia riconciliata.
Gli otto numeri musicali (tre arie, tre duetti e due terzetti) sono collegati da dialoghi parlati nella tradizione dell’opéra-comique. La riscoperta dell’opera negli anni ’60 del secolo passato da parte delle piccole compagnie si deve alla facilità di allestimento nella sua veste cameristica e alla piacevolezza della musica.
Nel 2010 l’Opéra Royal de Wallonie allestisce al Palais Opéra di Liegi la farsa nell’originale francese e la Dynamic registra l’avvenimento.
La Rita di Priscille Laplace ha voce acidula ma in questo caso adatta al suo ruolo di piccola megera. Per quanto riguarda i due maschietti è dai tempi di Pavarotti che non si sentiva una dizione francese così terrificante (Rita d’altronde ci aveva avvisato: i suoi due mariti sono italiani), ma Aldo Caputo non ha la voce di Pavarotti… Sull’interprete di Gaspar, Alberto Rinaldi, è meglio stendere un pietoso velo.
Claudio Scimone in buca non si fa notare per particolari finezze e la regia di Stefano Mazzonis di Pralafera non ci risparmia lazzi e cachinni assortiti. Come per il recente L’elisir d’amore all’Opéra parigina, Donizetti non ha sempre fortuna in Francia.
Immagine video di scarsa qualità così come l’audio. Sottotitoli anche in italiano.
⸪