
Sebastian Fagerlund, Höstsonaten
Helsinki, Suomen Kansallisooppera, 23 settembre 2017
(video streaming)
Direttamente ispirata dal film di Ingmar Bergman del 1978 conosciuto in tutto il mondo come Sonata d’autunno (Autumn Sonata, Sonate d’automne, Sonata de otoño, Herbstsonate, Осенняя соната, Aki no sonata…) meno che in Italia dove diventa invece Sinfonia d’autunno (facendo perdere così il carattere intimo e cameristico della vicenda), la nuova opera del compositore finlandese Sebastian Fagerlund debutta alla Finnish National Opera.
La librettista Gunilla Hemming si è basata fedelmente sullo script del film in cui Charlotte, che ha trascurato per molti anni le figlie a causa della sua carriera di pianista, fa visita a Eva, che ha perso un figlio. Nella casa trova con sua sorpresa anche Helena, l’altra figlia disabile. Eva si è presa cura della ragazza in tutto questo tempo dopo averla fatta uscire dall’istituzione in cui l’aveva sistemata la madre. La tensione tra le due donne lentamente sale fino a che in una conversazione notturna danno libero sfogo a tutte le cose che avrebbero voluto dirsi.
Höstsonaten è la seconda opera di Fagerlund, un compositore conosciuto soprattutto per i suoi lavori strumentali dove la musica orientale e lo heavy metal si mescolano in uno stile post-modernista. Il Concerto per clarinetto del 2006, quello per violino del 2012 e per chitarra del 2013 sono tra i suoi più recenti successi.
Messo in scena da Stéphane Braunschweig, che firma anche la bella scenografia, l’opera è diretta da John Storgårds. La parte di Charlotte Andergast, che nel film fu interpretata da Ingrid Bergman, qui sulle tavole della Suomen Kansallisooppera di Helsinki è cantata da Anne Sofie von Otter. Erika Sunnegårdh e Helena Juntunen sono rispettivamente Eva e Helena (Liv Ulmann e Lena Nyman nel film) mentre Tommi Hakala dà voce al personaggio del marito Viktor.
Peccato che dopo tre settimane e a un giorno dal termine della sua disponibilità su Opera Platform ancora manchino i sottotitoli (l’opera è cantata in svedese) non permettendo di apprezzare ed analizzare il lavoro come meriterebbe.

⸪