A Midsummer Night’s Dream

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★★★★★

Viva il DVD!

Sì, viva il DVD che ci permette di rivivere l’emozione di uno spettacolo che altrimenti andrebbe perso nella memoria. Oh, quanto darei per poter avere la registrazione di quel Midsummer Night’s Dream di Peter Brook visto a Stratford upon Avon nel lontanissimo 1970!

Ac­contentiamoci intanto di questa felicissima lettura del magico capolavoro, atto di omaggio quasi doveroso da parte del compositore inglese il quale aveva sempre nutrito una sorta di venerazione per il lavoro di Shakespeare.

Il libretto del Sogno di una notte di mezza estate è di Britten stesso e del suo compagno Peter Pears ed è liberamente tratto dall’omonima commedia (c’è solo la metà dei versi e il primo atto manca completamente), ma gli elementi della vicenda ci sono tutti.

Atto primo. Oberon è in lite con la consorte Tytania per il possesso di un paggio. Il re degli Elfi incarica il folletto Puck di procurargli una certa erba degli incanti d’amore per castigare la moglie. Giungono le due coppie di amanti ateniesi Hermia e Lysander e Helena e Demetrius, anche loro in lite. Dopo il passaggio di alcuni artigiani che stanno organizzando una recita per festeggiare le nozze del duca Theseus, fa il suo ingresso Tytania che chiede alle fate di intonare per lei un canto che la faccio dormire. Oberon spreme il succo dell’erba sui suoi occhi perché al suo risveglio Tytania si innamori della prima creatura che vedrà.
Atto secondo. Mentre gli artigiani iniziano le prove dello spettacolo, Puck tramuta il tessitore Bottom con una testa d’asino che fa fuggire tutti di paura. Tytania, invece, risvegliandosi si innamora del mostro. Oberon è dapprima divertito dello scherzo, ma finisce per incollerirsi quando scopre che Puck ha creato una gran confusione amorosa anche tra le coppie degli innamorati. Per rimediare al pasticcio le fate fanno addormentare di nuovo i giovani e durante il sonno Oberon riesce a riappacificarli.
Atto terzo. Oberon libera Tytania dall’incantesimo e Bottom dalla testa d’asino. Al suono di una sarabanda Oberon e Tytania si recano al palazzo del duca Theseus dove vengono celebrate le triplici nozze allietate dallo spettacolo organizzato dagli artigiani.

Il lavoro è andato in scena nel 1960 in occasione della riapertura della restaurata Jubilee Hall di Aldeburgh. La musica delinea perfettamente i tre ranghi dei personaggi della vicenda: gli artigiani con i loro ritmi popolari sono accompagnati dai legni gravi e dagli ottoni e Britten si diverte a inserire parodie di musica dell’ottocento compresa una donizettiana scena della pazzia; i giovani amanti hanno dalla loro parte lo stile romantico e la voce calda degli archi e dei legni mentre per i personaggi fiabeschi ci sono i tocchi eterei di arpa, clavicembalo e celesta e il bosco incantato è annunciato dai glissandi ascendenti e discendenti degli archi con sordina. Oberon ha la voce di un controtenore, la prima grande parte in un’opera del XX secolo destinata a questo tipo di vocalità: un essere soprannaturale, non essendo né uomo né donna mortale, doveva essere connotato da un timbro etereo come l’atmosfera che pervade l’opera stessa e che evoca le suggestioni barocche del Purcell di The Fairy Queen basato sullo stesso testo scespiriano. Alla prima il ruolo fu affidato ad Alfred Deller e alla ripresa al Covent Garden l’anno successivo a Russell Oberlin. Le le fate sono voci bianche e Puck è il ruolo parlato di un giovane attore acrobata.

Questa è la produzione del Festival di Aix-en-Provence ripre­sa nel 2005 dal Liceu di Barcellona da dove viene la registrazione. La geniale regia di Robert Carsen e la scenografia di Michael Levi­ne ci regalano due ore e mezza di puro incanto visivo, mentre la dire­zione di Harry Bicket appaga le orecchie in questa deliziosa esecuzione.

David Daniels lascia i panni dell’opera barocca e si adatta perfettamente a quelli di Oberon: la limpida luminosità del suo canto, il timbro prezioso con screziature brunite fanno dell’americano l’interprete ideale. Bravi sono anche gli altri meno noti inter­preti. E che meraviglia e invidia il coro di voci bianche della Escolanía di Montserrat!

Ottimi la ripresa video di François Roussillon e l’audio del doppio DVD, in cui però ci sa­remmo aspettati degli extra. Pazienza. Vale comun­que la pena l’ac­quisto.

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