Patrice Chéreau

AA.VV., Patrice Chéreau. Mettre en scène l’opéra

192 pagine, Actes sud – Papiers, 2017

Catalogo della mostra tenuta nella biblioteca-museo dell’Opéra di Parigi sulla sconvolgente traiettoria di Patrice Chéreau nel teatro lirico. I 140 documenti appartenenti alla Bibliothèque Nationale de France (fotografie, schizzi, note di regia…) permettono di ricostruirne il lavoro sulla scena operistica.

Il volume contiene contributi di diverse personalità, dal sovrintendente Stéphane Lissner agli artisti con cui ha lavorato: Waltraud Meier, Evelyn Herlitzius, Daniel Barenboim, Pierre Boulez ed Esa-Pekka Salonen.

Tutto parte da quel suo primo spettacolo che fece tanto scalpore al Festival dei due mondi di Spoleto nel giugno 1969, L’italiana in Algeri diretta da Thomas Schippers, per arrivare poi nell’ottobre 1974 a Palais Garnier con Les contes d’Hoffmann, spettacolo che sarà ripreso altre 38 volte fino al maggio 1980 e alla cui direzione si avvicendarono Georges Prêtre, Jean Périsson e Sylvain Cambreling.

Il 24 luglio 1976 è la data storica dell’inizio del suo mitico Der Ring des Nibelungen con Pierre Boulez a Bayreuth, ripreso per altri cinque anni, ma già nel febbraio 1979 di nuovo Palais Garnier vede nascere la sua Lulu, sempre con Pierre Boulez.

Chéreau ritorna in Italia e nel giugno 1984 è alla Scala col Lucio Silla mozartiano,  Sylvain Cambreling sul podio, coprodotto col teatro di Nanterre e con la Monnaie di Bruxelles. L’altra opera di Alban Berg, Wozzeck, è messa in scena allo Châtelet di Parigi nel giugno 1992 e due anni dopo a Berlino alla Staatsoper Unter den Linden prima di ritornare a Parigi nel 1998, sempre con la direzione di Daniel Barenboim. Ancora Barenboim dirige il Don Giovanni con cui Chéreau debutta a Salisburgo nel luglio 1994.

Nel nuovo millennio va in scena il suo terzo Mozart: è Così fan tutte al Festival di Aix-en-Provence nel luglio 2005. Sarà ripreso a Palais Garnier e al Theater an der Wien fino a fine 2006. Sul podio è Daniel Harding.

Chéreau incontra Janáček per Z mrtvého domu (Da una casa di morti): dalle Wiener Festwochen del maggio 2007 la dilaniante vicenda dostojevskiana passa ai teatri di Amsterdam, Aix-en-Provence, New York, Milano, che lo hanno coprodotto con la direzione di Pierre Boulez, per finire le riprese a Parigi nel 2017 con Esa-Pekka Salonen.

Il Teatro alla Scala lo chiama nuovamente, ma stavolta per l’inaugurazione della sua stagione il 7 dicembre 2007 con Tristan und Isolde, nuovamente con Daniel Barenboim. Lo spettacolo sarà ripreso dallo stesso teatro nel 2009.

L’ultima fatica di Chéreau vede ancora una volta il debutto sulle scene del Festival di Aix-en-Provence: diretta da Esa-Pekka Salonen è Elektra, 10 luglio 2013. Pochi mesi dopo il regista muore. La produzione arriverà alla Scala l’anno dopo e nel 2016 al MET, alla Staatsoper di Berlino e al Gran Liceu di Barcellona.

In tutto 11 spettacoli, contando il Ring come uno solo, che hanno cambiato il modo di fare la regia dell’opera lirica.

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